La filosofia dei social network, il mio libro
Capita a tutti di avvertire un senso di pesantezza dopo aver passato ore sulla rete, o di avere la sensazione che il nostro tempo venga «eroso» dall’utilizzo dello smartphone.
Ma è davvero inevitabile sentirsi così? Sono gli effetti collaterali della nostra vita online? E soprattutto: in questa società dove tutti siamo iperconnessi, è ancora possibile costruire rapporti genuini con le persone che ci circondano?
Questo libro non vuole generare indignazione, sconforto o paura nei confronti dei social. Al contrario: il suo scopo è quello di suscitare una nuova consapevolezza, promuovendo un atteggiamento attivo nei loro confronti.
I social infatti, lungi dall’essere un luogo dove la mente e i sensi vengono addormentati e dove si incoraggia un dialogo urlato e distruttivo, dovrebbero essere vissuti come un’occasione preziosa per dare nuovo valore alle relazioni fra gli esseri umani.
Intrecciando filosofia, scienze sociali, psicologia e tecnologia, “La filosofia dei social network” ci mostra come riscoprire in modo divertente il piacere di stare online, concependo internet come uno spazio di libertà, di confronto e di conoscenza.

Per chi è pensato il libro?
Quando ho scritto “La filosofia dei social network” avevo in mente come lettore sia chi usa i social con un approccio spensierato e unicamente ricreativo, sia chi ne fa uno strumento di lavoro.
È stato scritto a cavallo tra il 2020 e il 2021 e riflette le sensazioni di eccessiva pesantezza derivanti dall’abuso dello strumento tecnologico che un po’ tutti abbiamo sperimentato nelle varie fasi della pandemia.
Cosa ci trovi dentro?
La prima parte del libro è una mappa del territorio “social network”.
Si parte dal loro funzionamento tecnico e dall’evoluzione tecnologica che li ha trasformati in pochi anni da un luogo nato per trovare gli amici del liceo ad uno dove si svolge una parte rilevante della nostra vita.
Passiamo attraverso un’analisi delle ansie e dei disagi da social network, stimolati da una tecnologia immersiva e dai meccanismi di ricompensa che ci tengono attaccati.
Non mancano un po’ di riflessioni sul fatto che i social stimolino le manifestazioni del nostro ego e acuiscano la difficoltà di sviluppare empatia nei confronti dell’altro.
La seconda parte del libro, invece, ha dei consigli pratici volti ad aiutare a rendere più sereno e umano il nostro rapporto con la tecnologia e i social network, sia che li usiamo solo per svago, sia per lavoro.